Gaeta le carrube “sullécchele” fanno parte della storia della Città

26. Settembre 2018 Notizie 1
Gaeta le carrube “sullécchele” fanno parte della storia della Città

Gaeta le carrube “sullécchele” fanno parte della storia della Città

Per la Città di Gaeta, ma anche per alcuni dei Comuni della Riviera Pontina, questo frutto non è considerato solo come tale, ma ha avuto in un passato non molto lontano un’ importanza determinante e strategica per la propria crescita sociale. La carruba chiamata in dialetto locale “sullécchele” frutto dell’albero del carrubo, è stato infatti storicamente il principale cibo di alcuni animali, il più importanti di tutti è sicuramente il cavallo.

Per i gaetani infatti, ma non solo, questo frutto suscita intimi ricordi, perché molti di loro, sopratutto i più giovani, hanno nelle loro famiglie qualche loro parente più anziano che deve molto allo stesso, perché proprio grazie a quest’ultimo ha potuto mantenere in vita il proprio animale da lavoro e conseguentemente la propria famiglia.

Percorrendo la storia del carrubo possiamo affermare che lo stesso e’ una pianta originaria del bacino meridionale del Mediterraneo e non solo. Diffuso nell’Italia meridionale, specie in Sicilia e Sardegna. Gli esemplari piu’ a nord si trovano sul promontorio dell’Argentario (Toscana). Ovviamente anche nel Lazio tale pianta è presente, come per esempio nei Comuni della Riviera Pontina
Albero robusto, alto 7-10 m, dal portamento espanso tabulare. 
Il tronco piu’ o meno difforme, con corteccia liscia, bruno-rossa. Foglie alterne, persistenti, composte da 2-5 paia di segmenti ovali, rotonde o smarginate all’apice. I fiori, in prevalenza unisessuali, tendono a ripartirsi su piante separate in base al sesso, determinando nella specie un comportamento essenzialmente dioico. Molto piccoli e di colore verde-rossastro (privi di corolla, calice con 5 sepali presto caduchi), sono riuniti in grappoli cilindrici eretti, quelli maschili con 5 stami, quelli femminili con uno stimma sessile.
Il frutto (carruba) e’ una camara allungata e appiattita, di circa 2×10-15 cm, nerastra a maturita’, con epicarpo crostoso, mesocarpo carnoso, dolce e una fila di piccoli semi lenticolari, bruni, di consistenza lapidea.
La crescita del carrubo e’ lenta, la sua longevita’ molto alta, fino a 500 anni. Caratterizza l’aspetto piu’ caldo della macchia mediterranea, dove si accompagna a olivastro, palma nana, filirea maggiore, lentisco, mirto e altre specie arbustive ed erbacee.

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