La Riviera di Ulisse Gaeta il serpente e la storia del contadino “Trapanieglie”

28. Settembre 2018 Notizie 0
La Riviera di Ulisse Gaeta il serpente e la storia del contadino “Trapanieglie”

La Riviera di Ulisse Gaeta il serpente e la storia del contadino “Trapanieglie”

Alzino virtualmente la mano, quanti dei lettori gaetani e non, da piccoli, dopo il racconto fatto loro dai propri genitori o nonni, della storia del serpente della grotta di Monte Moneta e del contadino “Trapanieglie”, non hanno dormito più per notti intere?    

Beh, siamo sicuri che sarete in tanti!

Infatti la leggenda narra che a Gaeta, Comune della Riviera Pontina, un serpente lungo decine di metri, trovava rifugio nella Piana di Sant’Agostino, esattamente in una grotta interamente ricoperta d’acqua.

La presenza del serpente era percettibile in tutta la piana, infatti, emanava sibili talmente acuti che si udivano molto lontano, che il solo ascoltarli metteva i brividi alle persone.

Un giorno, però, a seguito dei continui lamenti e sibili, nonché attacchi fatti dal serpente, un contadino coraggioso di nome “Trapanieglie”, pensò che fosse giunto il momento di ucciderlo e studiò uno stratagemma.

Davanti alla grotta ai piedi del Monte Moneta di Gaeta, depose delle “caciotelle” (formaggio) e rimase ad aspettare che il serpente, atratto dall’odore uscisse.

Al momento giusto il contadino fece fuoco colpendo a morte il serpente.

Si narra che i lamenti dei serpente morente, spaventarono a tal punto l’uomo che durante la fuga morì per lo spavento.

La carcassa fu poi trascinata in città affinché i gaetani potessero vederla. Per il suo trasporto occorsero otto paia di buoi. 

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La Riviera di Ulisse Gaeta il serpente e la storia del contadino “Trapanieglie”

 


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